Oggi è venuta a renderci i propri omaggi un’icona delle auto sportive del vero Made in Italy: FERRARI DINO 208 GT4
Anche le sportive di tradizione si affidano a mani esperte per la propria manutenzione.

Nel 1975 dalla Ferrari Dino 308 GT4 è derivata la Ferrari Dino 208 GT4, vettura con identica carrozzeria ma motore di cilindrata ridotta. Secondo i numeri della produzione Ferrari, pur nel periodo della crisi petrolifera di quegli anni, la Dino 308 GT4 è stata prodotta in 2826 esemplari e la Dino 208 GT4 in 840 esemplari.

Pensata come elemento complementare del marchio Dino, in cui era già presente la due posti Dino 246 GT, la Dino 308 GT4 rappresenta una pietra miliare nella storia della Ferrari per la notevole quantità di novità introdotte. Infatti essa è la prima vettura di serie prodotta dalla casa di Maranello ad adottare lo schema V8 a motore posteriore centrale, la prima ad avere il comando degli organi della distribuzione comandato da cinghie dentate in gomma, la prima e unica Ferrari di serie a portare la firma di Bertone. È anche stata la prima Ferrari offerta ufficialmente in prova a una testata giornalistica di settore (Quattroruote del Febbraio 1974).

Il disegno della carrozzeria venne affidato alla Bertone e avrebbe dovuto trovare quella quadratura del cerchio che molti costruttori di automobili sportive cercavano da tempo: l'abitabilità per 4 persone e il motore posteriore centrale (il "4" nella sigla era indicativo proprio del numero di posti). Il designer Marcello Gandini realizzò una coupé dalle linee tese ed equilibrate, molto diverse dai canoni classici del duo Ferrari-Pininfarina e simili a quelle della rivale Lamborghini Urraco, disegnata dallo stesso Gandini.

Secondo quanto riportato in un'intervista a Piero Ferrari, fu Enzo Ferrari stesso a scegliere Bertone per questa vettura, avendo particolarmente apprezzato il lavoro da questi svolto sulla Fiat Dino coupé e, secondo la testimonianza di Gandini, Enzo Ferrari era direttamente coinvolto nello sviluppo della vettura al punto che i suoi collaboratori avevano preparato una struttura mobile dotata di sedili, pedali e motore affinché lui potesse dare suggerimenti sulla posizione di guida.

Raffinata la meccanica, a partire dal nuovo motore V8 di 2926 cm³ con distribuzione bialbero su ogni bancata che, grazie all'alimentazione a 4 carburatori a doppio corpo, erogava 255 CV SAE, in seguito indicati come DIN con il valore di 230 CV.

Il telaio con traliccio centrale era di impostazione sportiva, derivato da quello della 246 GT con passo allungato, le sospensioni a ruote indipendenti con triangoli sovrapposti e i freni con 4 dischi autoventilati. Il cambio era manuale a 5 rapporti con differenziale autobloccante.

La Dino 308 GT4 fu subito apprezzata per le notevoli doti dinamiche, la visibilità particolarmente ampia per una vettura sportiva e la comodità d'uso, anche grazie a un discreto bagagliaio.
Fonte: Wikipedia